sabato 4 giugno 2011

Tennis: Schiavone perde in finale

Francesca Schiavone non ripete l'impresa del 2010 e, nella finale del Roland Garros, si arrende a Na Li: la cinese, numero sei del tabellone, vince 6-4, 7-6 in 1h49'. La Schiavone non entra mai in partita nel primo set, i colpi dell'avversaria fanno male. A metà del secondo la storia cambia: la milanese arriva fino a due punti dal set, ma la Li si aggiudica con un tiebreak senza storia (7-0 il parziale) il primo Slam della carriera.
La storia non si ripete: quello che tutti avrebbero salutato come il nuovo miracolo del tennis italiano è solo sfiorato. La Li, ad onor del vero, gioca meglio e merita la vittoria. La Schiavone, da autentico diesel, sprizza energia da tutti i pori, si aggrappa alle righe e agli angoli del campo. Solo nel secondo set. Un vero peccato. La solita partenza ad handicap (già vista nei quarti con la Pavlyuchenkova) stavolta costa cara.
Francesca, a dispetto di un'espressione rilassata, in avvio è contratta. Tanti errori e possesso dello scambio totalmente in mano all'avversaria. Già sul 2-2, quando la Leonessa cede il servizio per la prima volta del match. Dal 3-2 è monologo cinese. Il repertorio è vasto: dritto e rovescio pesanti, servizio ineccepibile. Sembra quasi una sfida tra uomini: chi fa il break è destinato a vincere. Così la Li non concede alla Schiavone alcuna possibilità di reagire (e zero palle per il controbreak): 6-4 più facile di quanto non dica il punteggio (15 a 3 i vincenti).
Il secondo set segue lo stesso copione. Almeno fino al 3-1 Li. La Schiavone comincia a scuotersi, la mette sulla corsa e quando il servizio sta per abbandonarla ancora, l'avversaria spedisce in rete il facile dritto del 4-1 Qualcosa cambia in termini di aggressività. L'italiana rientra in partita e infila tre games di fila fino al 5-4 in suo favore. La cinese barcolla, ma stringe i denti: 5-5 col brivido. La Leonessa costruisce un ottimo undicesimo games, culminato in una precisa volée incrociata: 6-5. Li al servizio: sul punteggio di parità, la giudice di sedia corregge una chiamata che manderebbe Francesca al set point. In campo si discute, in tribuna - dove prevale la solita arroganza transalpina - si fischia. Il punto è mandarino. Tiebreak: stavolta non c'è storia. Na Li porta a casa una vittoria indimenticabile dopo la sconfitta in Australia dalla Clijsters. Per la Schiavone un sogno interrotto bruscamente, ma la consapevolezza di non aver lasciato nulla di incompiuto.
SCHIAVONE: "LI HA MERITATO DI VINCERE"Un pizzico di delusione, come normale che fosse, per Francesca Schiavone al termine della finale del Roland Garros: "Na Li ha giocato molto bene. Non riuscivo a spingerla avanti o lateralmente, era sempre attaccata alla riga di fondo. Ha meritato di vincere, anche se alla fine il match è stato equilibrato. Comunque - ha aggiunto la tennista milanese - mi sta piacendo davvero tanto per come ha giocato in questa stagione. Le dico solo di godersi questo momento perché è davvero stupendo". La cinese, dal canto suo, rivolge un pensiero ai suoi connazionali: "Nel mio paese saranno tutti molto eccitati. Ero abbastanza nervosa. L'anno prossimo - spiega la tennista che salirà n.4 al mondo - tornerò qui per difendere il titolo".

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