venerdì 17 febbraio 2012

CONTE: NON PRENDO LEZIONI DI STILE

La sfuriata del 'Tardini' ("Sento un'aria pesante") ha lasciato qualche scoriafra Conte e alcuni colleghi. Il tecnico della Juve è tornato sull'argomento alla vigilia della sfida col Catania: "Non prendo lezioni di stile da nessuno. Ranieri? Il suo discorso non l'ho capito. Ma ci tengo a ribadire che sono sereno, ho detto delle cose senza riferirmi ad episodi, ma perché voglio parità di trattamento. La mia intenzione non era aizzare i tifosi".
Antonio Conte si presenta in sala stampa sorridente. Cerca di allontanare le polemiche e chiede scusa aGiovinco ("Ho visto una sua simulazione, meritava il giallo" aveva detto dopo la sfida con il Parma). "Ho esagerato e faccio ammenda nei suoi confronti - ha chiarito il tecnico bianconero -. Non è un mio giocatore, nella foga della partita ho espresso giudizi non giusti".
Poi torna sulla querelle scatenatasi dopo i mancati rigori del 'Tardini': "Era la mia opinione, ho espresso quello che avvertivo in quel momento, senza riferirmi agli episodi. Ho parlato di un tipo di area che si respirava, ma l'ho fatto in modo tranquillo e sereno, anche se forse un pochino ho destabilizzato. Sto dicendo questo dopo che per 7-8 volte mi hanno pestato il piede e non ho fiatato. Ad esempio contro l'Inter, quando Marchisio è stato estirpato in area e non c'è stato né rosso né rigore. Non sono stato elegante? Non prendo lezioni di stile, ma se è così vuol dire che andrò a una scuola di bon ton per migliorare...".
Le dichiarazioni di Ranieri sono quelle che gli hanno dato più fastidio: "Ha protratto la discussione. Spera che le mie parole non condizionino arbitri e designatori. Ma allora mi chiedo: qualcuno pensa davvero di poterli condizionare? Questo condizionamento c'è o non c'è?  Io avevo solo invocato parità di trattamento, ma ho sentito rispondermi dell'altro. Invece, in settimana, mi è piaciuto l'intervento di Braschi che dice: 'Era rigore'. Domani sarà una partita bellissima, ma se c'è un calcio di rigore per il Catania al 90' è giusto che sia dato. Così come per la Juve e qualsiasi altra squadra". 
Le domande poi passano al campo. A chi gli sbatte in faccia i dato (non entusiasmanti) del suo attacco, Conte risponde di non essere preoccupato: "Siamo quelli che tiriamo di più in porta e facciamo possesso nella metà campo avversaria. Forse siamo un po' freddi, a volte ci si mette il palo o il portiere. Ma i ragazzi fanno quello che devono e basta poco per finalizzare le occasioni che stiamo creando. Anche a Parma la squadra ha dominato una partita in trasferta, mi ha dato delle risposte. Certo, dispiace non aver vinto. Ma essere antigonisti del Milan dopo pochi mesi è una cosa che riempie d'orgoglio, che ci eccita".

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